Messina: storia e turismo
Messina: cenni storici
Tucidide ci racconta che i primi fondatori sarebbero stati calcidesi provenienti da Cuma in Campania a cui più tardi si sarebbero aggiunti cittadini di Calcide, al
tempo stesso ci informa che Zancle (Dankle), primo nome della città, è di origine sicula e vuol dire falce. Più tardi nuovi coloni provenienti da
Samo, spinti da Anassila tiranno di Reggio, si impadronirono della città ma fu lo stesso tiranno poi a scacciarli esercitando il suo potere su entrambe le sponde.
Finalmente alla sua morte i messinesi riacquistarono la propria autonomia. La prima distruzione totale della città avvenne nel 396 a.C. ad opera dei cartaginesi di
Imilcone. La nuova Messina nacque nello stesso anno grazie a Dionigi di Siracusa che ripopolò la città dello Stretto con circa 6000 coloni. Liberata
dall'influenza siracusana da Timoleonte fu in seguito riconquistata da Agatocle e in seguito da un manipolo di mercenari, i Mamertini, che diedero una grossa svolta alla
città. Questi infatti, in guerra con Ierone II di Siracusa, chiamarono in aiuto i Romani cominciando di fatto la prima guerra punica e consentendo la conquista
dell'isola da parte di Roma, che vi si lega con uno speciale trattato, facendo di Messina un porto militare e un attrezzato scalo commerciale. Da questo antico stato di
cose accentuatosi sempre più nel Medioevo, Messina trae una speciale condizione economica e una fisionomia politica particolare che la portano a divenire una sorta
di città-stato, analoga a un libero Comune dell'Italia centro settentrionale. La città e il suo territorio sono gli ultimi a cadere nelle mani degli arabi
nel IX secolo e i primi a liberarsene grazie al Gran Conte Ruggero il Normanno che, nel 1061, da qui muove alla riconquista di tutta la Sicilia. I primi re normanni
fondano il palazzo reale di Messina e il monastero del SS. Salvatore, attrezzato con un importantissimo "scriptorium" in cui si producono e conservano preziosi codici:
segni di prestigio e cultura, rispettivamente, alla base della fisionomia autonomistica della città rispetto al regno di Sicilia e dell'insofferenza per il ruolo
egemone di Palermo nell'Isola. Nel 1190, durante la sosta di due armate, quella di Filippo Augusto di Francia e quella inglese di Riccardo Cuordileone, quest'ultimo,
sovrano tra i più sanguinari del medioevo, mise a ferro e fuoco la città massacrandone gli abitanti sotto la colpevole indifferenza del sovrano di Francia.
Tancredi, re di Sicilia e Calabria, timoroso di un attacco germanico da Nord, si accontentò di semplici scuse da parte di Inglesi e Francesi consentendone la
partenza dopo un tale atto di banditismo.Questo episodio rappresentò un forte crollo di prestigio del sovrano siciliano, soprattutto in previsione dell'imminente
calata di Enrico VI e della sua armata imperiale. La dominazione angioina vide Messina inizialmente non aderire alle richieste di Palermo che per prima si era ribellata
col famoso Vespro (1282); in seguito anche la città dello Stretto partecipò alla rivolta contro i Francesi conclusasi con l'elezione a Re di Sicilia di
Pietro III d'Aragona che si diresse in difesa di Messina. Il 26 settembre 1282, Carlo d'Angiò si ritirò dall'assedio. Gli anni seguenti non portarono
però la pace, furono diversi i tentativi degli Angioini per riconquistare il potere.
Seguirono poi tristi anni di lotte di successione tra gli stessi Aragona.
Nonostante queste continue lotte, la città conobbe una notevole espansione urbanistica ed economica. Il 1347 è l'anno della terribile peste nera che fa il
suo ingresso in Europa proprio dal porto di Messina attraverso due navi genovesi di rientro da Caffa. Messina giunge al periodo d'oro della sua storia: tra il
Quattrocento e la fine del Seicento. L'Umanesimo fiorisce con il grande Antonello, il grecista Costantino Lascaris, il geniale Francesco Maurolico, il matematico Giuseppe
Moleti, il Montorsoli e tante altre personalità attive nella fiorente città. A tal segno giunge la ricchezza di Messina nel corso del XVII set., che essa,
ormai sede vicereale in cui il Viceré ha l'obbligo di soggiornare per almeno metà dell'anno, propone alla corona di Spagna l'acquisto dell'intera Sicilia
orientale, in contanti, per istituirvi un vicereame a sé stante. La Spagna, nell'intento di ridimensionarne la potenza finisce per scatenare la reazione sotto
forma di quattro anni di guerra (1674-1678). Messina, prima assistita da un corpo d'armata inviato in soccorso da Luigi XIV di Francia (il "re sole") e poi abbandonata
nell'imparì lotta, alfine soccombe. Ancora uno sprazzo di luce vive la città nel Settecento dando, tra l'altro, i natali al grande architetto Filippo
Juvarra ma un gran terremoto, nel 1783, la abbatte di nuovo. Di nuovo risorge e partecipa ai moti risorgimentali dell'Ottocento ribellandosi, prima in Italia, il primo
settembre 1847. Un altro catastrofico sisma, nel 1908, vibra un colpo mortale alla città. Quasi 70.000 cittadini muoiono. Durante la Seconda Guerra Mondiale per la
sua posizione strategica e per la flotta presente nel porto, Messina fu uno dei bersagli più colpiti dai bombardamenti aerei (nei primi 15 giorni di Agosto 1943,
sulla città furono sganciate 6542 tonnellate di esplosivo); le costruzioni antisismiche, infatti, apparivano sempre integre ai piloti che la colpirono
ripetutamente. Negli anni '50 Messina pertanto, dovette affrontare una nuova ricostruzione. Messina oggi ha un aspetto moderno; le testimonianze storiche sono solo una
pallida traccia dell'antica grandezza e la speculazione edilizia degli ultimi decenni l'ha portata ad espandersi verso le colline.
Turismo Messina
Monumenti e luoghi d'interesse: Basilica Cattedrale Protometropolitana, dedicata a Santa Maria Assunta, bizantina, ricostruita alla fine del XII secolo e
con numerosi altri rifacimenti. Conserva numerose opere d'arte.La Sinagoga, eretta tra XII e XIII secolo e trasformata in Chiesa di San Filippo Neri di Messina.
Chiesa ed ex monastero basiliano di Santa Maria di Mili in Mili San Pietro, fondata nel XI secolo e quindi allungata nel XVI.Nel sito fu sepolto il figlio di
Ruggero d'Altavilla , morto in combattimento a Siracusa; il Castello del SS.mo Salvatore, Castel Gonzaga, Real Cittadella. Da visitare il Museo Regionale di
Messina che ospita tra le opere più importanti, quelle dei numerosissimi artisti messinesi e poi Il Polittico di San Gregorio ed un'altra tavoletta
bifronte di Antonello da Messina e due tele di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, la Resurrezione di Lazzaro e l'Adorazione dei Pastori.
Il Museo ospita inoltre una ricca mostra permanente degli argenti messinesi, a testimoniana delle straordinarie capacità artistiche degli argentieri
messinesi.