Palermo: storia e turismo
Palermo: cenni storici
Le origini di Palermo si fanno risalire tra l'VIII e il VII secolo a.C., all'epoca della colonizzazione dei Fenici. Ma, in precedenza, il sito - posto ai margini di una vasta e fertile conca abbondante d'acqua - era stato frequentato dai Sicani nel terzo millennio, dai Cretesi nella seconda metà del secondo millennio, dagli Elimi intorno al XII secolo a.C. e dai Greci nell'VIII secolo. Il nome è, appunto, greco e vuol dire "tutto porto", dovuto alla facilità d'accesso dal mare. Conquistata dai Romani del 254 a.C., Palermo è libera, florida e mantiene a lungo una vita attivissima. A metà del V secolo d.C., durante le invasioni barbariche in Italia e in Sicilia, viene saccheggiata dai Vandali e occupata dagli Ostrogoti; finché, con l'impresa di Belisario, non cade sotto l'influenza dell'Impero bizantino: un periodo di circa tre secoli (535-831) di relativa sicurezza per la città, nel quale la Chiesa rafforza la sua autorità. Nel IX secolo Musulmani dal Nord Africa invasero la Sicilia, conquistando Palermo nel 831 e l'intera isola nel 965. E furono proprio i governatori musulmani a spostare la capitale della Sicilia a Palermo, città nella quale è rimasta da allora. Fu un periodo di prosperità e tolleranza: i Cristiani e gli Ebrei non erano perseguitati. Sede di un potente emirato che, grazie alla capacità amministrativa dei Kaglebiti divenne una terra ricca e florida dai costumi tipicamente musulmani con influenze nella lingua e nella toponomastica, nelle colture e nelle costruzioni architettoniche. Alla decadenza politico-militare musulmana dà il colpo di grazia l'arrivo dei Normanni; nel 1072, il Gran Conte Ruggero d'Altavilla e il cugino Roberto il Guiscardo prendono Palermo dopo un lungo assedio, e negli anni successivi conquistano tutta la Sicilia. I nuovi dominatori coltivano le arti e i commerci, ed instaurarono un regime feudale. Un matrimonio di stato fra Enrico VI, figlio dell'imperatore tedesco Federico Barbarossa, e Costanza d'Altavilla, figlia di Ruggero II, nel 1185, aprì la strada alla conquista Sveva e nel 1194 Palermo veniva conquistata dal sovrano tedesco. Aveva così inizio la nuova dinastia degli Svevi in Sicilia che con Federico II, figlio di Costanza I raggiunse il massimo dello splendore. Palermo e la corte divennero il centro dell'Impero, comprendente le terre della Puglia e dell'Italia meridionale. A Palermo nacque la "Scuola poetica siciliana" con la prima poesia italiana; Federico restaura l'impero germanico, lotta contro il papato, tiene a bada i nobili siciliani; ma alla sua morte, nel 1250, Palermo e tutta l'isola perdono il ruolo egemone che avevano nel Mediterraneo. Chiamato dal Papa in Sicilia, Carlo d'Angiò instaura un regime vessatorio e sposta il centro del potere a Napoli. Nel 1282, il popolo di Palermo insorge, caccia i Francesi, dando inizio alla guerra del Vespro, che durerà vent'anni. Nel frattempo, la nobiltà sollecita l'appoggio dei forti monarchi d'Aragona. Palermo passò da un sovrano all'altro della dinastia aragonese: Giacomo II, Federico III di Aragona e l'isola fu lacerata dalle rivalità fra le famiglie nobili come i Ventimiglia, gli Alagona e i Chiaramonte, i quali si contendevano il potere nelle terre occidentali della Sicilia. Nel 1494, alla morte di re Martino, la Sicilia venne annessa alla Spagna e Palermo diventava sede dei Viceré, i governatori a cui veniva affidato il potere nell'isola da condividere con i baroni. Cambiati gli equilibri politici europei, per un breve periodo (1713-1718) la Sicilia è annessa al Regno sabaudo di Vittorio Amedeo, poi è sotto la dominazione austriaca degli Asburgo (1718-1734), per passare infine, con lo spagnolo Carlo III, sotto i Borbone, come Stato autonomo nel Regno di Napoli. Si acuisce, intanto, il contrasto tra il governo borbonico napoletano e la nobiltà siciliana, alla quale si uniscono frange di intellettuali e borghesi. Sull'onda della Rivoluzione francese, viene accordata nel 1812 una riforma costituzionale, ma due anni dopo la Corte napoletana fà della Sicilia una provincia del regno e vi nomina un luogotenente. Negli anni seguenti dal 1820 al 1848 la Sicilia venne coinvolta nei moti rivoluzionari che videro nel 12 gennaio del 1848 un'insurrezione popolare capeggiata da Giuseppe La Masa che proclamava il primo parlamento e la monarchia costituzionale con comitati presieduti da Ruggero Settimo che fu il capo del nuovo governo provvisorio che durò sedici mesi. Nel 1860, Giuseppe Garibaldi - appoggiato del Piemonte di Cavour e dall'Inghilterra - sbarca con i suoi Mille volontari a Marsala, sbaraglia le truppe borboniche e trionfa a Palermo, realizzando di fatto l'Unità d'Italia. Da allora la storia di Palermo ha seguito le vicende di quella italiana, con contributo dei Siciliani a tutte le guerre per l'espansione del territorio.
Turismo Palermo
Palermo conta numerosi monumenti risalenti al periodo normanno: nei pressi del Palazzo dei Normanni, che è diventato oggi la sede del Parlamento Siciliano, è collocata la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti che con le sue caratteristiche cupole rosse è diventata uno dei simboli della città; va ricordata poi la Chiesa della Martorana, dalla ricchissima decorazione a mosaico, del più puro stile bizantino, situata in piazza Bellini. Sul Cassaro si affaccia lo splendido complesso della Cattedrale eretta nel 1185, vi sono conservati i sarcofaghi di Federico II e Ruggero II oltre la tiara d'oro di Costanza d'Aragona, preziosi ornamenti e gioielli reali esposti nel Tesoro. Risalgono al periodo normanno anche diversi palazzi: La Zisa e il suo sistema di fontane, La Cuba dallo stile austero e severo, il Castello di Maredolce all'interno del Parco della Favara e il Palazzo Scibene. Da visitare: Il Palazzo Sclafani, Palazzo Chiaramonte, Palazzo Abatellis Appartengono al gotico catalano, invece, la Chiesa della Gancia, la Chiesa di Santa Maria dello Spasimo che oggi ospita mostre ed eventi, la Chiesa di Santa Maria della Catena, dal caratteristico portale catalano e la Chiesa di Santa Maria la Nova. Numerose chiese della città risalgono al periodo barocco, fra cui: la Chiesa del Santissimo Salvatore situata lungo Corso Vittorio Emanuele, la Chiesa del Gesù o Casa Professa situata nel quartiere dell'Albergheria, la Chiesa di Santa Teresa nel quartiere della Kalsa e la Chiesa di San Domenico. Tra gli edifici neoclassici della città va senz'altro ricordato l'Orto botanico di Palermo con il suo gymnasium che venne progettato alla fine del '700 dall'architetto francese Leon Dufourny. Di notevole interesse socio-culturale sono pure i famosi mercati Palermotani, che conservano ancora un fascino orientaleggiante, i più noti e caratteristici sono la Vucciria, Ballarò e il Capo. Da non perdere le ville della Conca d'oro.